venerdì 10 agosto 2012

Radicali, consegnate centinaia di firme autenticate di cittadini perugini che chiedono cambiamenti sulla politica in materia di tossicodipendenza e prostituzione

Questa mattina, una delegazione di radicaliperugia - Giovanni Nuvoli ha consegnato a Palazzo dei Priori 31 moduli con centinaia di firme autenticate di cittadini residenti a Perugia in calce ad una petizione con la quale si chiede una cambiamento nelle politiche di riduzione del danno in materia di tossicodipendenza e prostituzione.
Da un lato chiediamo di moltiplicare le iniziative di riduzione del danno già avviate dal Comune attraverso il potenziamento delle strutture di intervento di bassa soglia a partire dall’attività di unità di strada che si concentra, in prevalenza, nella trasmissione di informazioni relative ai rischi sanitari inerenti rapporti sessuali non protetti e alla possibilità di usufruire delle strutture sociosanitarie presenti nel territorio al fine di modificare quei comportamenti a rischio e un aumento degli accessi alle strutture sociocanitarie di prevenzione e cura;
 di prevedere una rete di protezione sanitaria che va dalla pura e semplice informazione scientifica sugli effetti delle sostanze a locali protetti e igienicamente garantiti;
- la moltiplicazione, a partire da un immediato raddoppio, delle unità di strada attualmente presenti sul territorio, attrezzate anche di strumenti atti ad analizzare gratuitamente le droghe sintetiche e a prevenire situazioni di overdose;
- potenziamento dell’unità di strada di assistenza delle prostitute;
- sviluppo degli attuali progetti contro la tratta e il traffico di esseri umani con potenziamento dei fondi a favore delle “case di fuga” e reintegrazione delle borse lavoro al fine di un reinserimento lavorativo;
- ritiro dell’ordinanza n. 304 del 2 aprile 2012 “contrasto alla prostituzione su strada e tutela della sicurezza urbana” e perché inutile negli effetti e vessatoria nei confronti dei cittadini;.
Se c’è la volontà politica di accettare i temi della petizione, entro novembre di quest’anno il comune di Perugia potrebbe essere all’avanguardia nei sistemi di prevenzione di riduzione del danno.
Infatti superato il quorum delle firme necessarie da dopo la consegna, il comune si prende 30 giorni di tempo per decidere sull'ammissibilità della petizione. Infatti, secondo il regolamento sulla partecipazione <<Il Segretario Generale, od un funzionario appositamente delegato, effettua l'esame di ammissibilità delle petizioni, accertando il numero delle sottoscrizioni e la regolarità delle relative autenticazioni, l’appartenenza dei presentatori alle categorie di cui all’art. 23 dello Statuto, nonché la riferibilità della petizione alle funzioni del Comune. Lo stesso funzionario provvede ad acquisire le valutazioni tecniche degli uffici competenti entro 30 giorni dalla ricezione ed è responsabile del procedimento.>> Una volta dichiarata ammissibile, <<la Giunta o il Consiglio adottano sulla petizione motivata decisione nel termine di 90 giorni dal deposito.>> <<Decorso il suddetto termine, l'argomento è obbligatoriamente iscritto all’ordine del giorno delle adunanze della Giunta o del Consiglio, a partire da quella immediatamente successiva.>>
 In sostanza, superati questi ostacoli, a novembre si potrebbe avere una risposta da parte della Giunta o dal Consiglio del Comune di Perugia.

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